© Francesco Zizola - Baghdad, 14.04.2003
In questa bellissima intervista, il fotoreporter italiano Francesco Zizola cerca di dare un'idea di quello che è stato il suo lavoro come fotoreporter in Iraq, prima e durante la guerra.
Il fatto di essere un fotografo indipendente, gli ha dato la possibilità di essere più vicino alla popolazione, e di conseguenza creare queste immagini d'impatto molto forti e attente alla sensibilità dell'animo umano.
Le sue parole, e le immagini che le accompagnano, fanno riflettere attentamente, e ancor di più il suo discorso sulla censura e sulla tendenza all'auto-censura.
Alcune foto non vennero pubblicate, come ad esempio la fotografia del soldato Thomas, ritratto col pollice alzato con dietro Baghdad in fiamme.
© Francesco Zizola - Baghdad, 14.05.2003.
Soldato americano
Molte fotografie, come questa, vennero messe da parte. Non furono pubblicate. Ci fu la volontà di non far vedere un certo aspetto della guerra.
La fotografia storica, per lui, è una fotografia attenta alla documentazione completa, attenta alla complessità della realtà e soprattutto attenta al senso simbolico.
Lui incoraggia a scattare per raccontare. Di dare spazio e voce a tutto questo senza censure.
maggiori informazioni: http://www.zizola.com/
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